PALLA AL CENTRO. INIZIA L`AVVENTURA MONDIALE DELL`ITALIA


Dopo la vittoria del Brasile
contro la Croazia, del Messico sul Camerun, dell’Olanda sulla Spagna (che
botta!) e del Cile sull’Australia, oggi tocca all’Italia contro l’Inghilterra.
Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso. Le speranze e i cuori si tingono
d’azzurro, mentre la passione per il pallone Mondiale tocca l’apice
dell’adrenalina. Tutta l’Italia pallonara è davanti allo schermo, in casa, in
piazza, nei bar, nei ritrovi pubblici, tutti a fare il tifo per gli azzurri. Saremo
tutti lì a sbandierare i vessilli nazionali, a dimostrare il proprio
nazionalismo attraverso il pallone. E’ un fatto di costume, un qualcosa che va
oltre ogni logica calcistica che coinvolge anche coloro i quali con il mondo
del pallone non hanno alcuna attinenza. Verranno le urla di gioia del gol
realizzato e la delusione per quello mancato, ma verranno anche la gioia
profonda per una vittoria ottenuta e la tristezza per una partita persa. Poi,
giù con le critiche, le esagerazioni in positivo e in negativo e la ricerca
continua di un equilibrio di sentimenti calcistici che non ci sarà mai: in
fondo è proprio questa la bellezza. E intanto il calcio mondiale prosegue la
sua strada, con ciò che è prevedibile alla vigilia e ciò che non ti saresti mai
aspettato. E’ l’imprevedibilità del pallone, che in una kermesse mondiale
amplifica all’ennesima potenza ciò che normalmente sembra già incredibile. Adesso
l’attesa è finita, questa notte l’Italia esordirà e potremmo farci l’idea sullo
stato di forma della squadra, disquisire su schemi tattici e tecnici, cercando
di stemperare l’eventuale delusione per una vittoria mancata, o attenuare
l’effetto enfasi per la vittoria conquistata. E’ l’eterna diatriba tra gli
estremismi emotivi che spesso non lasciano spazio all’imparzialità di giudizio.
Ma veniamo alla vigilia dell’incontro Inghilterra – Italia e al suo specifico. Prandelli ha già fatto sapere a Hodgson che l’Italia vuole vincere,
mentre il collega inglese ribatte: “Siamo
pronti a battervi”. Dichiarazioni che ci stanno alla vigilia di ogni partita, creano forza, convinzione e carica necessaria da inculcare alla propria
squadra. Gli azzurri si presentano con l’incertezza della non perfetta forma di
Buffon, il quale si è procurato in allenamento una distorsione alla caviglia.
Non sappiamo se il numero uno azzurro ce la farà, in caso contrario è già
pronto Sirigu. Intanto, il CT azzurro dichiara: “Sono convinto che l’Italia potrà regalarci grandi soddisfazioni. Non
temiamo l’Inghilterra, anche se ne rispettiamo il valore tecnico”. La
probabile formazione degli azzurri che prevede Balotelli quale unica punta, potrà contare su Candreva che avrà il compito di spingere sull’out destro. La regia
sarà affidata a Pirlo e in
alternativa a Verratti, qualora il
centrocampista della Juventus fosse marcato in maniera asfissiante. Gli
inglesi, invece, con un assetto tattico che prevede il 4-2-3-1, faranno
affidamento sul gioco degli esterni che proveranno a mettere in serie difficoltà
gli azzurri. Prandelli, vista
l’indisposizione di De Sciglio
opterà per un 4-1-4-1, con Barzagli
e Paletta centrali, Chiellini a sinistra e Abate o Darmian sull’out opposto. De
Rossi perno centrale davanti alla difesa. A centrocampo ci saranno, Candreva, Pirlo, Marchisio e Verratti
con il solo Balotelli in avanti. Formazione,
a parer nostro molto discutibile, perché non convince a centrocampo la presenza
dei due registi, Pirlo e Verratti. E poi, lì davanti, SuperMario sembrerebbe
troppo solo, tenuto conto che viene sacrificato in panca un certo Ciro Immobile che, con Insigne, è il giocatore più in forma
degli azzurri. Tuttavia, Prandelli ha già fatto sapere a chiare lettere che non
vuol sentire parlare dello schema tattico che prevede il 3-5-2. Speriamo che
non abbia a pentirsene. Adesso, il campo darà la risposta. Non è più tempo di
chiacchiere e filosofie tattiche. Il pallone azzurro entra nel vivo.
Salvino
Cavallaro